La retrocessione, i titoloni, l'isteria di massa e il recentissimo precedente "Foggia Calcio"

16.07.2018 11:35 di Simone Lorini Twitter:    vedi letture
La retrocessione, i titoloni, l'isteria di massa e il recentissimo precedente "Foggia Calcio"
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La notizia che ha dato il buongiorno stamane ai tifosi del Parma, ha probabilmente fatto andare di traverso il caffé a molti: la Procura è intenzionata a chiedere pene molto serve riguardo il reato di tentato illecito sportivo di cui è accusato il club, in merito ai famigerati messaggi prima di Spezia-Parma, denunciati dal club ligure alla Procura Federale. Inutile tornare sul danno d'immagine incalcolabile per il club, andiamo al sodo: che la Procura chiedesse pene severe era scontato, ma non certo auspicabile. Il procuratore capo ha deciso di proseguire nella propria linea e dopo aver aperto e chiuso l'indagine, l'accusa si presenterà davanti al giudice convinta della propria tesi. Il Parma si difenderà e già nella giornata di domani, più probabilmente mercoledì, si avrà il responso del processo di primo grado, a cui potranno seguire appelli, ricordi etc. 

L'isteria di massa che ha colpito il popolo crociato è difficilmente criticabile: dopo il fallimento, vedere costantemente il proprio club associato a illeciti e cose poco chiare ti fa perdere lucidità e i titoli di stamattina che oltre a specificare la richiesta della procura del massimo della pena (diritto di informazione) associano la possibile perdita della Serie A al caso (esasperazione), fanno sì che in questo momento chi tifa Parma sia molto più preoccupato di ieri. Non rimane che chiedere pazienza e aspettare, senza pretendere di essere al sicuro ma neanche già condannati. Un esercizio di equilibrio difficile, questo è innegabile. 

Citiamo infine il recentissimo caso che ha riguardato il Foggia Calcio: la richiesta di retrocessione in serie C formulata dalla Procura Federale, nel processo che ha visto coinvolto il club pugliese sulla questione dei pagamenti in nero è stata completamente disattesa in sede di giudizio. Dall'ultimo posto nello scorso campionato, richiesta, si è passati alla pena effettiva di quindici punti di penalizzazione nel campionato successivo, col mantenimento della categoria insomma. Precedenti che non possono essere ignorati, per un reato provato e per ci sono stati una ventina di patteggiamenti, niente a che vedere con l'accusa tutta da dimostrare che riguarda Calaiò e il Parma.