La difesa è il peggior attacco

30.09.2014 13:00 di Marco Rizzo Twitter:    vedi letture
La difesa è il peggior attacco
TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Luca Gambuti/Image Sport

Il Parma è ufficialmente in crisi, o in seria difficoltà se si preferisce adoperare termini più morbidi. La disfatta di Udine, nonostante i due gol realizzati e qualche segnale positivo, deve far aprire gli occhi all'ambiente ducale e guardare in faccia una realtà che inizia a farsi preoccupante. Troppe cose, infatti, ancora non vanno.

Il reparto principalmente sotto accusa, ovviamente, è la difesa gialloblu. Se si vuole analizzare le prestazioni della retroguardia crociata, va detto che si esprime spesso in maniera imbarazzante. Il pasticcio Felipe-Gobbi sul gol di Di Natale (un due contro due inspiegabilmente terminato in inferiorità numerica), l'errore di capitan Lucarelli che ha chiuso definitivamente il match ed il numero di gol presi devono far abbassare la testa ed invertire la rotta. Basti pensare, per rendere la situazione con i numeri, che il Parma dopo pochi turni di campionato ha subito lo stesso numero di gol che probabilmente Roma e Juventus avranno incassato alla fine della stagione. L'unico reparto che, al momento, sembra salvarsi è il centrocampo. Mauri è una rivelazione (chi lo conosceva avrebbe scomesso ad occhi chiusi sul giovane gialloblu) e mezz'ala o mediano davanti la difesa non importa: abbina corsa, grinta e quantità ad un piede educato. Il futuro è tutto dalla sua. Galloppa, inoltre, lancia segnali positivi nei minuti concessi ed una volta recuperato sarà una pedina importante. I gol di Parolo non torneranno, ma con il miglior Lodi ed un più diligente Acquah (troppo frenetico) la mediana è di tutto rispetto. L'attacco, poi, nonostante i due gol realizzati, non sembra aver trovato la quadratura del cerchio. Coda crescerà e, per caratteristiche di centravanti puro che ama giocare in aria di rigore, correre per due ed andare in profondità, sembra il partner ideale di Cassano, che al momento (nonostante diversi errori) fa quel che può e regge il reparto sulle proprie spalle. Belfodil deve capire che la seconda chance è un'occasione unica per un atleta e fallirla potrebbe significare finire nel dimenticatoio e regalare un talento cristallino al mondo dei calciatori sprecati che hanno smarrito la via.

Per non peccare di presunzione, poi, vanno fatti i complimenti all'Udinese. Nella presentazione della gara avevamo elogiato le qualità dei friuliani che ieri hanno confermato le previsioni. Il reparto offensivo è di elevata qualità (Thereau, Muriel, Kone, Di Natale è un quartetto che farebbe comodo a molti in serie A) e la coppia Stramaccioni-Stankovic sta compattando il gruppo, indirizzandoli al meglio tatticamente. Per chiudere, un interrogativo che qualcuno più esperto di me risolverà. Con una difesa che incassa davvero troppi gol, un reparto avanzato che manca nella fluidità della manovra e, soprattutto, non ha attaccanti esterni (di Palladino non si ricorda il periodo in cui ha garantito continuità di rendimento e De Ceglie, Belfodil e Ghezzal non sono la soluzione in quel ruolo, è ormai evidente), non sarebbe meglio rispolverare un 3-5-2 più compatto? Ci sarebbe abbondanza nella scelta dei centrali: Costa, Felipe, Mendes, Santacroce renderebbero meglio in un ruolo più loro e Lucarelli tornerebbe alla sua menzione di libero, ideale senza il collega Paletta. De Ceglie occuperebbe la sua posizione ideale, sul versante opposto Ristovski e Rispoli potrebbero dire la loro e, soprattutto, Cassano potrebbe duettare al meglio con la punta Belfodil o Coda. Il direttore Leonardi ha esplicitamente detto che "l'anno scorso è morto". Forse, con quello, anche la tattica, il bel gioco fluido e gli esterni d'attacco pronti a sfruttare il falso nove Peter Pan. L'interrogativo è lì, in tanti chiacchierano, ma qualcuno, come detto, più esperto di me risponderà.