La dea è bendata ma la sfiga ci vede benissimo. E' la sconfitta dell'assenza di Calaiò o la nascita di un nuovo Parma?

27.11.2017 19:03 di Simone Lorini Twitter:    vedi letture
La dea è bendata ma la sfiga ci vede benissimo. E' la sconfitta dell'assenza di Calaiò o la nascita di un nuovo Parma?

Assurdo dare alibi ad una squadra ricolma di giocatori con esperienza di alta classifica in B e con oltre un migliaio di gettoni in A alle spalle, ma è oggettivo dire che in questo momento il Parma non è propriamente fortunato: passi lo stop di Ceravolo, probabilmente arrivato da Benevento in condizioni non super, ma l'infortunio in partita di Frattali di sabato scorso (augurandosi sia poca cosa) e di Calaiò una settimana fa, addirittura nel riscaldamento, sono senza dubbio classificabili alla voce "sfiga". Due pedine fondamentali di una squadra in lotta per le prime posizioni rischiano dunque di dover lasciare i compagni soli a lottare per rimanerci, sperando che col loro rientro si abbia la spinta definitiva per rimanere in pianta stabile dove ci compete, a lottare per la Serie A insomma. 

Ma parliamo anche della partita di sabato, facilmente divisibile in primo e secondo tempo: nel primo il Carpi ha dimostrato come la Dea Bendata non sieda alla destra di di D'Aversa in questo momento, con il Parma colpito a freddissimo per demeriti propri ma non solo, due volte su due tiri in porta avversari. E allora si ricomincia, con l'obiettivo di scalare una montagna, avendo tutta la squadra avversaria dietro la linea della palla. Costruzione troppo spesso demandata alla difesa, che è granitica ma pecca di qualità e torniamo a quanto detto una settimana fa: se Scozzarella non è in giornata di grazia, tocca agli attaccanti creare pericolo. Insigne è ispiratissimo, come sempre, Baraye danza sul pallone e offre assist a destra e sinistra mentre Di Gaudio non entra mai in partita, pur rimanendo in campo ottanta minuti. Eppure la palla del pari capita prima all'ex di giornata e poi a Munari, a tu per tu con la porta sguarnita il primo, e con il portiere il secondo. Nulla di fatto e certi in errori ad alto livello si pagano: si torna negli spogliatoi, con consapevolezza che il risultato sarebbe stato quello anche al 90'.