La consapevolezza è il primo passo verso la guarigione: 106 ore alla fine del mercato, al Parma mancano almeno quattro pedine di alto livello

13.08.2018 10:39 di Simone Lorini Twitter:    vedi letture
La consapevolezza è il primo passo verso la guarigione: 106 ore alla fine del mercato, al Parma mancano almeno quattro pedine di alto livello
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Se la consapevolezza c'è, è possibile guardare al futuro con un pizzico di ottimismo in più. "E' chiaro che ci sono delle difficoltà, ma siamo qui per lavorare: dovremo sistemare diverse cose. Potevamo fare di più, indipendentemente dagli schemi. Loro hanno fatto di tutto per portare a casa il risultato, noi un po' meno". Lo ha detto D'Aversa in conferenza stampa e fa piacere che il tecnico e la squadra tutta abbia capito come quello di ieri sia stato un passo indietro notevole rispetto a quanto mostrato nelle ultime amichevoli. Le attenuanti, tuttavia, sono tante. Questo Parma, costruito su prestiti e parametri zero, non può permettersi di concedere neanche un titolare all'avversario, qualunque esso sia, figurarsi mettere in campo giocatori chiaramente fuori ruolo, a corto di condizione e arrivati in squadra da neanche una settimana. E se questo Parma non può concedersi neanche un assenza di spessore, sarà bene lavorare per recuperare bene in vista dell'esordio contro l'Udinese, sperando di non dover affrontare di nuovo partite con ben 12 indisponibili (in difesa Bruno Alves, Di Cesare, Bastoni, Sierralta e Gazzola, a centrocampo Vacca, Dezi, Scozzarella e Munari, in attacco Calaiò, Ciciretti e Siligardi). Detto questo, oltre undicimila abbonamenti non meriterebbero di assistere a gare come quella di ieri. 

E poi c'è il mercato, dove ovviamente dovranno arrivare altre risposte: accolto Grassi, il Parma andrà alla caccia di almeno altri tre giocatori in grado di giocarsi un posto da titolare, eventuali altri nuovi ingressi dipenderanno dalle partenze. Servirà una punta in grado di dare alternative a Ceravolo, un terzino destro che possa evitare di ripetere disastrosi esperimenti come quello di Biabiany, ma anche, e questa forse è la vera novità, un centrocampista di qualità che possa aumentare il tasso tecnico di una squadra che rischia di dover rinunciare a lungo a Munari e Scozzarella, punti fermi della squadra l'anno passato. Senza svenarsi, questo è ovvio, in piena sintonia con il mercato dei "100 euro" di cui si è parlato a lunghissimo in queste settimane.