L'attacco stecca ancora, il carattere cresce ma non basta. Senza errori individuali che classifica sarebbe?

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Il gol su azione non arriva, ma è la prova dell'attacco a preoccupare ancora una volta dopo la sfida contro il Palermo: abbiamo ritrovato il tiro in porta di Calaiò, bravissimo Pomini in almeno due occasioni, abbiamo ammirato la doppietta di Gagliolo (secondo gol annullato misteriosamente) e la pazzesca rovesciata di Lucarelli, ma siamo ancora costretti a constatare come le ali offensive, punto focale del mercato estivo, non stiano ancora dando neanche il 10% di quanto atteso. Altra prova scialba per Di Gaudio, lo stesso Baraye non è stato mai incisivo, seppur cercatissimo dai compagni, che ben sanno quanto può dare. Lo stesso Siligardo, dotato di un sinistro divino che ha mostrato anche ieri, non è entrato con la cattiveria giusta al Barbera e in Serie B questo inevitabilmente lo paghi. 

Il carattere è in crescita, come dimostra il secondo tempo di arrembaggio di ieri, continuato anche dopo aver agguantato il pari col solito calcio piazzato, ma l'eco della figuraccia interna contro la Salernitana non può essere cancellato, non dopo la prova di ieri. Il gioco latita, ma è anche la scarsa serenità a condizionare le prove della squadra, troppo spesso nervosa e precipitosa quando ci sarebbe invece da mantenere la calma. 

Intanto gli errori individuali cominciano a essere tanti e a pesare inevitabilmente sulla classifica: ieri ha sbagliato Dezi, non nuovo a questi rischi davanti all'area di rigore. Bravo La Gumina, intelligente la tattica di Tedino che nel primo tempo ha messo in grande crisi il Parma, ma perdere un pallone così, in quella posizione e in quel frangente, è un errore da matita blu. Viene da chiedersi che tipo di classifica potremmo avere senza queste leggerezze evitabilissime, così come ce lo eravamo chiesto dopo il beffardo 2-2 contro la Salernitana.