Il veleno nella Coda

22.09.2014 00:00 di Marco Rizzo Twitter:    vedi letture
Il veleno nella Coda
TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Marco Farinazzo/TuttoLegaPro.com

Finalmente si respira in casa Parma. La vittoria ottenuta al Bentegodi di Verona contro il Chievo è una boccata d’ossigeno che permette di respirare in un periodo terribile. Tante cose ancora non vanno, inutile negarlo. Segnali positivi, tuttavia, sono arrivati dalla prima vittoria stagionale. Vediamo le due facce della medaglia.



Alcuni singoli, dopo le prime tre partite, ancora non convincono. Lodi è un parente lontano del regista che si era fatto apprezzare nel panorama nazionale grazie alle prestazioni di Catania. Il suo compito, adesso, è quello di accelerare il processo d’ambientamento: il suo apporto in regia è troppo importante nell'economia del gioco ducale. Il principale problema, però, riguarda la difesa. Mendes, nonostante un’ottima determinazione, è decisamente fuori ruolo nel ruolo di terzino destro, Costa ha sbagliato in occasione del primo gol anche se poi è sembrato reggere l’urto dell’attacco clivense e Gobbi non fornisce al momento il giusto apporto: timido in difesa (gol di Paloschi) ed impreciso nelle rare sortite offensive. In mediana Acquah non deve peccare di presunzione (troppe palle perse) e continuare con quella cattiveria ed umiltà che lo hanno fatto arrivare lontano lo scorso anno mentre Jorquera deve dare continuità alle sue giocate: ha perso diversi palloni ed è sparito dal gioco in alcune fasi della partita. Infine, per buttare ancora carne sul fuoco, il reparto avanzato: Belfodil deve invertire la rotta e trovare continuità, nella singola prestazione ed anche nel ruolo: viene spostato nelle varie zone dell’attacco diverse volte ma il suo apporto alla squadra è ancora mediocre. Ghezzal, invece, nonostante una determinazione da sottolineare, mostra dei limiti al momento in fase conclusiva: diversi cross finivano sul fondo e non è sembrato avere un feeling particolare con la conclusione in porta.

Da che ripartire? Da quella sana voglia operaia e quella fame che sono alla base di tutti i successi. Rivedere Galloppa correre e lottare sull’out sinistro come non accadeva da anni è stata una bella emozione per ogni appassionato di sport e Cassano, quando si è messo al servizio della squadra, ha deciso la partita grazie al suo eterno talento. La conclusione, però, va dedicata a Massimo Coda. Entrato in campo con una grinta fuori dal comune, è stata la carta vincente del match, con un gol e due assist (da non dimenticare il recupero palla per il pareggio di Cassano). Tanta gavetta, tanta Lega Pro, Slovenia e poi Parma. Queste storie fanno bene al calcio. Quella grinta, quella voglia di fare e, soprattutto, di superare se stessi devono essere d’esempio per tutta la squadra. E’ da lì che, in un campionato che si preannuncia in salita e unendo la voglia di imporre il proprio gioco secondo le idee di mister Donadoni, bisogna ripartire.