Il futuro. La palla passa ai curatori, ma gli interessamenti non mancano. Da Parma a New York, Frosinone avanza, ma la Serie D è una possibilità concreta

23.03.2015 14:26 di Simone Lorini Twitter:    vedi letture
Il futuro. La palla passa ai curatori, ma gli interessamenti non mancano. Da Parma a New York, Frosinone avanza, ma la Serie D è una possibilità concreta
© foto di ParmaLive.com

Archiviata l'ennesima sconfitta, Parma e il Parma si trovano davanti due settimane di lavoro e di pensieri, naturalmente tutti rivolti al futuro della società. L'assenza di rappresentanti oggi a Milano è sintomo del poco rispetto che squadra e staff hanno per il presente, compreso un campionato che per noi è finto mesi fa con la sconfitta interna col Cesena, e di quanto invece si stia concentrando al futuro, sia a livello personale che di club. Difficile capire perché i curatori abbiano impostato una data così lontana per la cessione del club (e conseguentemente del titolo sportivo), a soli 45 giorni dalla scadenza per l'iscrizione al prossimo campionato: per cosa verranno utilizzati i prossimi due mesi se la base d'asta è già stata indicata in circa 70 milioni? 

In poche parole, la Serie D è molto vicina. A Bari la prima asta fu fissata circa 20 giorni dopo l'intervento del curatore fallimentare e la cessione avvenne al terzo giro, il 20 maggio 2014, a due mesi e dieci giorni dalla dichiarazione di fallimento. Se la base di partenza sarà davvero pari all'ammontare del debito sportivo, saranno necessarie una decina di aste almeno per riscontrare qualche timido interesse ed evitare che tutte le sedute vadano deserte. Le cose cambiano ogni giorno e anche i curatori potrebbero cambiare idea, ma allo stato attuale sono quattro i gruppi che hanno dimostrato un interesse tra l'ipotetico e il concreto per il club calcistico di Parma. Andiamo a leggere da chi sono composti e quanto è forte la loro motivazione, tenendo presente che in quasi due mesi tante altre realtà potrebbero affacciarsi e che magari qualcuno degli interlocutori attuali potrebbe cambiare idea. 

Binomio parmigiano - Qualcosa si muove in città (finalmente, direbbe qualcuno): un gruppo di due imprenditori parmigiani starebbe infatti sondando tutte le piste per arrivare al club crociato, ma solo in ottica di una ripartenza dalla Serie D: si tratta di uomini d'affari in ambito immobiliare, che hanno fornito precise garanzie al sindaco Pizzarotti e ora attendono il momento giusto per uscire allo scoperto. Di certo l'asta a 70 milioni non li vedrà protagonisti, ma per un campionato di serie bassa si potrà contare sul loro apporto, che pare essere comunque economicamente solido. La loro identità al momento è custodita gelosamente.  

Caffè alla bolognese - Voci, che vengono però confermate da più di una fonte: il gruppo bolognese è interessato al Parma e vista l'uscita pubblica di qualche settimana fa del re del caffè Massimo Zanetti, ci sono buoni motivi per pensare che ci sia lui dietro questo interesse. La fallita scalata al Bologna ha lasciato nell'imprenditore una voglia di calcio insoddisfatta, anche se non è possibile spendere il suo nome con certezza: ripeto, siamo nel campo delle ipotesi, ma di certo c'è che un gruppo proveniente da Bologna vorrebbe il Parma, anche qui però solo a costi molto contenuti. 

Sogno a stelle e strisce - Arriva da più parti la conferma che una holding americana sarebbe interessata a investire nella squadra di Parma: dietro ci sono interessi economici nel parmense e la voglia di visibilità, che di certo un investimento nel calcio può garantire. Il tramite dell'operazione è l'avvocato Giordano, proprio quello che assistè Taçi nella compravendita da Ghirardi. Poche al momento le informazioni al riguardo: all'interno ci sarebbe anche una partecipazione italiane, ma non è noto il campo in cui agisce questo gruppo di aziende statunitensi, se non che si tratta di brand abbastanza noti. Ancora una volta, l'interesse è subordinato alle richieste più o meno ragionevoli dei curatori. 

Scaccia e Gelco - Dulcis in fundo la Scaccia Associates LTD, il cui interesse è conclamato e già alla luce del sole, a differenze delle tre piste descritte precedentemente. Il gruppo di imprenditori laziali, capeggiato dall'avvocato Alfredo Scaccia, (ieri allo stadio in compagnia di due associati interessati ad entrare nell'affare) ha già composto la società che eventualmente erediterà il titolo sportivo dell'attuale Parma FC, ma il posizionamento della prima asta al 15 di maggio ha un po' sconvolto i piani del gruppo, che intendeva agire già oggi per tentare di raggiungere un accordo coi curatori. Lo strano comportamento di Anedda e Guiotto ha però cambiato le carte in tavola, tanto che oggi non ci sarà nessun incontro (come scritto stamane e ipotizzato da più parti nella giornata di ieri) e i tre imprenditori sono già ripartiti alla volta di Roma dopo aver assistito ieri alla gara contro il Torino. Avendo già chiarito in parte la composizione del gruppo, ci sono più informazioni sulla forza dello stesso: l'investitore principale sarà la Gelco SPA, società di elettronica con sede a Viterbo, ma non il solo. La solidità del gruppo appare consistente e sicuramente in grado di sostenere una squadra di B (o A): come sopra tuttavia, Scaccia ha già chiarito di essere disposto a subentrare a cifre ragionevoli e non accollandosi gran parte dei debiti ghirardiani.