Il flebile impianto accusatorio, il rinnovo di D'Aversa e le tante voci di mercato spingono ad essere ottimisti. E intanto c'è chi se la passa molto peggio...

28.06.2018 21:45 di Vito Aulenti Twitter:    vedi letture
Il flebile impianto accusatorio, il rinnovo di D'Aversa e le tante voci di mercato spingono ad essere ottimisti. E intanto c'è chi se la passa molto peggio...
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

La scorsa settimana è stata davvero tragica per il Parma, che, come noto, ha incassato il deferimento - assieme al proprio tesserato Emanuele Calaiò - per mano della Procura Federale. Un fulmine a ciel sereno per la società ducale, che nei giorni successivi ha inevitabilmente accusato il colpo, sia in termini di diminuzione di abbonamenti sia in sede di mercato, con giocatori che sembravano ad un passo dalla firma e che invece, in seguito anche al caos mediatico, hanno scelto altre destinazioni. 

Da qualche giorno, però, sembra sia tornato a soffiare un vento di positività nell'ambiente ducale, dove, malgrado tutto, vige un discreto ottimismo circa le possibilità di uscire vincitori dal processo, anche perché, come spiegato da molti esperti del diritto sportivo, l'impianto accusatorio è tutt'altro che solido, essendo basato solamente sugli sms inviati da Calaiò al suo ex compagno di squadra De Col. E così, una volta assorbito il colpo, il Parma si è rimboccato le maniche e, in attesa del giorno del giudizio, ha deciso di continuare ad operare come se nulla fosse accaduto: prova ne sono il rinnovo di D'Aversa fino al 2020 (non ancora ufficiale), gli acquisti di Stulac e Sierralta (anch'essi al momento solo ufficiosi), nonché le tante voci di mercato che riguardano la società gialloblu e che, fino a qualche giorno fa, sembravano magicamente essersi arrestate. Voci che, peraltro, vedono protagonisti giocatori di Serie A come Tonelli, Grassi, Peluso, Rigoni e Biabiany, e talentini dal sicuro avvenire come Audero, Dimarco e l'egiziano Trezeguet, reduce dall'esperienza nel Mondiale russo.

Premesso che la storia del mal comune mezzo gaudio non mi ha mai convinto, chiudo sottolineando come altre società - alcune delle quali, peraltro, non particolarmente simpatiche ai tifosi crociati - non se la passino di certo meglio, anzi. Stando a quanto si legge, infatti, i guai di Chievo Verona, Foggia, Palermo, Cesena e Reggiana potrebbero essere ben peggiori di quelli del Parma: altro che pippein e cazzein...