Grinta e cattiveria, la ricetta di Morrone è il DNA dell'ex capitano. Ad Ancona con un solo pensiero: vincere

25.11.2016 22:33 di  Mattia Boselli   vedi letture
Grinta e cattiveria, la ricetta di Morrone è il DNA dell'ex capitano. Ad Ancona con un solo pensiero: vincere
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© foto di Federico De Luca

Nel bel mezzo della rivoluzione societaria il Parma va ad Ancona per riscattare l'umiliante sconfitta casalinga subita contro il Padova, costata il posto a Gigi Apolloni, Lorenzo Minotti, Andrea Galassi e, tramite dimissioni, Nevio Scala. A guidare i crociati è stato chiamato temporaneamente Stefano Morrone, tecnico della Berretti e soprattutto capitano ducale per diverse belle stagioni. Il mister "provvisorio" in campo era noto per la sua grinta, e vuole che i suoi uomini affrontino con la stessa caratteristica la sfida contro i biancorossi: "Ho provato a portare nella squadra il mio modo di essere. L'essere su ogni palla, su ogni giocata. Bisognerà essere cattivi, determinati, dovremo andare ad aggredire l'avversario. La partita vive di tanti momenti: ci saranno i minuti in cui bisognerà aspettare e quelli in cui dovremo attaccare". Il giovane tecnico non ha ancora deciso se giocherà con la difesa a quattro, vista raramente in questa stagione, con la quale abitualmente schiera i suoi giovani; in questo caso potrebbe aprirsi il problema del terzino destro, ma l'allenatore chiarisce che Benassi, reduce da un infortunio, è a disposizione e che anche Messina partecipa alla trasferta. A chi gli ha chiesto se la sua avventura sulla panchina della prima squadra possa proseguire oltre il match del Conero, Morrone ha risposto che "non ho avuto neanche il tempo di pensarci".

Chi vivrà vedrà, dunque; certo l'ipotesi è affascinante, ma per ora è meglio non correre con la fantasia. Allenata da Fabio Brini, la squadra avversaria è partita con prospettive migliori rispetto all'attuale, deludente quintultimo posto che la costringerebbe ai playout. Diversi ricordi positivi e negativi sono legati per il Parma alle trasferte nel capoluogo marchigiano; l'ultima gara si disputò nel 2009 in Serie B e fu forse la sconfitta più brutta del Parma di Guidolin, che in generale diede grandi soddisfazioni ai tifosi crociati; da allora le due compagini sono passate entrambe attraverso un fallimento ed una rinascita sostenuta anche dall'azionariato popolare, realtà rarissima nel calcio italiano. Pensiamo però al campo e soprattutto auguriamoci che lo facciano i giocatori, perché i nomi che circolano sono tanti ma chiunque arrivi al Parma lavorerà con maggiori possibilità di successo se partirà con tre punti in più in classifica.