E se potesse non bastare?

30.10.2014 01:00 di  Marco Rizzo  Twitter:    vedi letture
E se potesse non bastare?
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© foto di Giacomo Morini

Ancora non va e l’ultimo posto in classifica, con all’orizzonte Inter e Juventus, non promette certamente nulla di buono. La trasferta di Torino, occasione per una boccata d’ossigeno e per vendicare il torto Europa League, segna un’altra sconfitta in questo disastroso avvio gialloblu. Il record dell’argentino Passerella (cinque sconfitte consecutive) è superato e resta l’urgenza di invertire la rotta per deviare dalla strada dell’inferno.

La sorte, nell’oscuro inizio di stagione gialloblu, non è certo benevola e gli episodi non aiutano la squadra crociata. Il gol in avvio è stato un duro colpo (Mirante non esente da colpe) ma le occasioni nel secondo tempo sono state nette, tra Acquah e Coda che hanno seriamente rischiato di realizzare un gol di vitale importanza. Forse il Parma, come accaduto contro Roma e Genoa, avrebbe meritato il pari, e se a ciò aggiungiamo la sfortunata gara di Bergamo (sfumata allo scadere per un infortunio del portiere gialloblu) a quest’ora la classifica sarebbe diversa. I se, però, lasciano il tempo che trovano. Il 3-5-2, come accaduto nella gara di Bergamo, ha fornito segnali positivi. La fragile retroguardia crociata è apparsa più sicura e i tre centrali hanno fornito una buona prestazione. Il problema principale, questa volta, si è riscontrato dal centrocampo in su. Rispoli è venuto fuori nella ripresa, ha lottato sulla corsia di destra e, attraverso una prova grintosa ed operaia, ha provato a creare grattacapi giungendo spesso sul fondo, anche se non con risultati eccelsi. Sull’out sinistro, invece, i pericoli sono stati praticamente zero: Gobbi non appare adatto ad offendere in questo schema e con uno spento Cassano le insidie per la difesa granata erano effimere e, ad oggi, l'acquisto di De Ceglie deve ancora dare i suoi frutti. Infine, oltre al tanto rimpianto Biabiany (3-5-2 o 4-3-3 farebbe comunque la differenza) si sente la nostalgia anche di Marco Parolo: l’ex numero sedici gialloblu era una costante della manovra offensiva ed i gol realizzati parlano chiaro in tal senso. Affidare questo arduo compito al baby Josè Mauri potrebbe essere eccessivo ed Acquah non ha ancora un’alta percentuale realizzativa in fase d’inserimento. In avanti, inoltre, Belfodil ha mancato un’importante occasione. Il rifornimento potrebbe non essere ottimo, ma allo stesso tempo l’attaccante algerino è stato scialbo ed arido nelle giocate. L’atteggiamento di Coda, a tal proposito, deve essergli da esempio, altrimenti rischia di far albergare nel dimenticatoio dello sport il suo talento.

Per concludere, è doveroso affrontare le maggiori preoccupazioni per il futuro. Ad oggi la classifica parla chiaro ed i prossimi due turni di campionato appaiono proibitivi. Come ripetuto diversamente, il 3-5-2 è attualmente l’unico schema di gioco su cui poter insistere. Tuttavia, le vere difficoltà vengono fuori quando sorgono interrogativi di maggiore profondità. E’, forse, il secondo tempo di Torino il massimo che questa rosa può dare? La preoccupante verità è che al momento gli elementi elencati portano a dare una risposta positiva a questo quesito ed il mercato è ancora molto lontano. Inoltre, gli affari non possono compiere miracoli. In molti ricorderanno come qualche anno fa la stagione del Parma cambiò grazie all’arrivo della coppia Ranieri-Giuseppe Rossi. Ma sia chiaro: di giocatori come Pepito ne nasce uno ogni vent’anni.