E' notte fonda

26.10.2014 00:00 di  Marco Rizzo  Twitter:    vedi letture
E' notte fonda
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Lo spareggio è perso e la crisi è sempre più profonda. La partita della ripresa si tramuta in una delle peggiori prestazioni dell’era Donadoni e certamente tra le figuracce che saranno ricordate a fine stagione. L’esisto è stato disastroso e, oltre le varie critiche, cerchiamo di ripercorrere con lucidità gli errori compiuti.

Oltre gli esiti futuri da un punto di vista societario e di avvicendamenti alla guida tecnica, questa volta il campo evidenzia chiari errori compiuti dall’allenatore gialloblu Donadoni. Ha sorpreso un po’ tutti con un particolare 4-3-3, ma lo schema che ha regalato tanti successi questa volta si è rivelato un fallimento, e per precise ragioni. Questo modulo tattico passa inevitabilmente per la spinta e lo spunto degli esterni d’attacco. Il tecnico crociato voleva lanciarli tramite le qualità di Antonio Cassano, non riuscendo (ancora una volta) a notare che De Ceglie non è un attaccante di fascia, figuriamoci Rispoli. Se a questo, poi, si aggiunge una difesa che continua a compiere errori, leggerezze ed è protagonista di continue distrazioni, i due gol del Sassuolo sono in breve serviti ed i cambi della ripresa confermano il fallimento delle mosse effettuate. Una prodezza di Taider ha completato il quadro ed il gol di Peter Pan ha solo premiato la voglia del barese, che disperatamente sta provando a reggere una nave che sta affondando. Una difesa al momento impresentabile ha completato il quadro. Da salvare, per avere ancora qualche speranza, la voglia di Acquah, la leadership di Cassano (giocatore a cui aggrapparsi) ed un Josè Mauri che anche in questo contesto ha dimostrato di essere un lottatore dai piedi buoni destinato a grandi palcoscenici.

Infine, proviamo a trarre le somme da questo avvio disastroso. Le settimane iniziano a passare ed i prossimi due turni (Torino in trasferta, Inter in casa) non sono certamente le partite adatte per la ripresa. Ad oggi, sembra assurdo presentarsi con avversari di questo calibro nelle attuali condizioni. Per quanto riguarda la guida tecnica, Roberto Donadoni sarà sempre uno degli allenatori migliori dell’era Ghirardi e della storia recente del Parma. Record, numeri e la straordinaria stagione del Centenario parlano chiaro per lui. Ha sempre impostato la propria squadra sul gioco e la voglia di fare bel calcio, ottenendo importanti risultati a testimonianza della sua crescita come allenatore. Tuttavia, è necessario ora reagire. Se il rapporto, per diversi motivi, si è incrinato (ripensiamo ai pour parler con la Lazio in estate) sarebbe doveroso agire di conseguenza. Quel che è certo, al momento, è la grande confusione tattica del coach gialloblu ed il blocco psicologico della squadra, che non riesce a reagire, perdendo punti per strada e con una stagione messa in serio pericolo, rischiando di portare seri danni alla piazza Parma, che dagli anni Novanta è abituata al calcio della massima serie. Per i tifosi e per il futuro del mondo gialloblu, al di là delle colpe che saranno poi distribuite, è ora di dare un segnale.