Dal Livorno all'Empoli, passando per Cesena. Il Parma che non c'è più

In rosso gli indisponibili ad oggi, in grassetto le cessioni
25.11.2014 23:45 di  Simone Lorini  Twitter:    vedi letture
Dal Livorno all'Empoli, passando per Cesena. Il Parma che non c'è più
TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

PARMA (4-3-3): Mirante; Cassani, Paletta, Molinaro, Gobbi; Acquah, Marchionni, Parolo; Schelotto, Cassano, Biabiany. Poi gli ingressi di Amauri, Galloppa e Pavarini. E' la squadra che il 18 maggio 2014, quindi non più tardi di sei mesi fa, conquistava matematicamente l'Europa League grazie al sesto posto in campionato raggiunto con la vittoria sul Livorno che portava i punti del Parma 2013-2014 alla ragguardevole quota di 58 punti in 38 partite di Serie A, grazie a 58 reti fatte e 46 subite. Sei mesi e spiccioli dopo, quella squadra, non c'è più. Distrutta da cessioni e infortuni, il Parma si è presentato alla Serie A 2014-2015 indebolito nella rosa e nella fortuna, la quale dopo appena una giornata priverà Donadoni di tre elementi fondamentali e tante certezze. 

PARMA (4-3-3): Mirante; Cassani, Paletta, Lucarelli, Gobbi; Acquah, Jorquera, Lodi; Biabiany, Palladino, Belfodil. A seguire l'ingresso in cambio di Coda, Amauri e Ristovski. Il Parma gioca così a Cesena la prima partita dell'anno, priva di ben cinque elementi rispetto alla stagione scorsa per effetto delle cessioni e del ritiro (di Pavarini). In quella che rimane ad ora una delle peggiori prestazioni stagionali sotto diversi aspetti, Donadoni può almeno contare sull'apporto di Amauri, che verrà ceduto subito dopo, ma soprattutto di Cassani, Paletta e Biabiany, che dopo undici giornate sono rimasti fermi ai minuti giocati in Romagna.

PARMA (3-5-2): Iacobucci; Santacroce, Felipe, Costa; Ristovski, Acquah, Lodi, Galloppa, Gobbi; Cassano, Belfodil la formazione titolare domenica contro l'Empoli, cambiata poi dagli ingressi di Mauri, Pozzi e Palladino. Rispetto alla squadra che ha conquistato l'Europa i superstiti sono... 4 (su 14). Numeri impietosi, che parlano di un mercato deleterio e di una sfortuna che continuare ad accanirsi contro i nostri colori. Rispetto alla gara d'esordio le assenze sono sette (sempre su quattordici), esattamente metà squadra. Sono dati che forse non dicono tutto, ma che possono aiutare a capire perché il Parma, sei mesi dopo, assaggia l'amaro calice della retrocessione in Serie B, con la speranza di risputarlo a maggio 2015, quando si deciderà non solo il destino immediato del club, ma con ogni probabilità anche la sua esistenza futura.