Dal -5 ai prossimi cinque: il mercato è iniziato, ma tolta la "spada" è il momento di dare almeno tre segnali importanti al campionato

23.07.2018 22:42 di  Simone Lorini  Twitter:    vedi letture
Dal -5 ai prossimi cinque: il mercato è iniziato, ma tolta la "spada" è il momento di dare almeno tre segnali importanti al campionato

La sentenza è arrivata, non è quella che volevamo, ma ragionare su eventuali, possibili, persino probabili sconti è un esercizio di fantasia che francamente trovo inutile. Preferisco invece parlare oggi di mercato, di costruzione della squadra, di argomenti più consoni ad una formazione appena tornata in Serie A e che non ha alcuna intenzione di abbandonarla. Da qui a metà agosto ci sono (almeno) cinque colpi in programma, che non potranno però prescindere da numerose e dolorose uscite: è evidente che la rosa dell'anno passato, alla luce della decina di acquisti già completati, ne uscirà quasi totalmente rivoluzionata. Che sia un bene o un male lo scopriremo col tempo, intanto diamo il bentornato a Ciciretti, apprestiamoci ad accogliere Galano e Biabiany, tre colpi che daranno una dimensione diversa all'attacco ducale, già in palla grazie a Di Gaudio e Siligardi peraltro. Non si dica che il mercato inizia oggi, sarebbe una mancanza di rispetto per chi ha scelto il Parma nonostante l'incertezza, ma di sicuro mi aspetto una spinta in avanti notevole nei giorni a venire. 

Tolta la spada di Damocle della retrocessione, la testa dei dirigenti ducali, in ambio sportivo e non, può funzionare con maggiore lucidità e in particolare il ds Faggiano potrà lavorare con più celerità e andando a colpo sicuro. Chi prima ha tentennato temendo di potersi ritrovare in Serie B con una sentenza sfavorevole non ha più ragione di temere nulla e di conseguenza mi aspetto almeno tre colpi importanti, uno per reparto, che possano regalare una dimensione diversa al Parma, che alla sua prima stagione dovrà fare un campionato da decimo posto per non tornare subito in cadetteria. La situazione al momento è questa e bisogna conviverci, quindi sotto col mercato, sotto col lavoro, sotto con la costruzione di una rosa che possa inorgoglire il pubblico del Tardini, ansioso di tornare a respirare l'atmosfera che ben conosce.