Contro la Pro Vercelli servirà un Parma che sia più forte delle assenze. Un saluto a Beppe Rossi, bentornato in Italia

29.11.2017 23:00 di Giuseppe Emanuele Frisone   vedi letture
Contro la Pro Vercelli servirà un Parma che sia più forte delle assenze. Un saluto a Beppe Rossi, bentornato in Italia
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© foto di Federico Gaetano

Siamo a metà settimana, e, dopo la sconfitta (per certi versi sfortunata) in cui il Parma è incappato a Carpi, la truppa gialloblu è ora proiettata verso il match casalingo contro la Pro Vercelli. Come tutte le gare della Serie B, anche questa pone di fronte una squadra certamente non da sottovalutare, sebbene la rosa del Parma sia sulla carta più forte. Al di là di questo aspetto, però, il Parma dovrà combattere contro un altro avversario di un certo peso, vale a dire le assenze. Sì, perché mai come in questo momento l'infermeria dei crociati è stata piena: fuori ci sono infatti tre sicuri titolari, due fondamentali per il reparto difensivo (il portiere Frattali e il centrale Di Cesare), ed entrambe le punte centrali a disposizione di D'Aversa, vale a dire Calaiò e Ceravolo. 

Va detto che in difesa è stato trovato un certo assetto che può fare a meno, per il momento, di Di Cesare, grazie all'introduzione di Mazzocchi tra i titolari e lo slittamento di Gagliolo sulla fascia sinistra. I problemi più grossi sono in attacco, anche se c'è fiducia in Baraye, che a Carpi ha fatto piuttosto bene, soprattutto nel primo tempo. Di certo, questa piccola emergenza permetterà a chi giocherà di mettersi maggiormente in mostra e - ci auguriamo - di impegnarsi ancora più a fondo negli allenamenti per convincere mister D'Aversa.

Chiudo con una nota riguardante Giuseppe Rossi, che dopo l'ennesimo infortunio è pronto a ricominciare, questa volta dal Genoa. Il pubblico di Parma non può dimenticarlo e gli vuole un bene dell'anima, nonostante in gialloblu abbia giocato pochissimo a livello di prima squadra. A lui va il migliore degli in bocca al lupo da parte nostra: solo i tanti infortuni gli hanno precluso una carriera che poteva essere scintillante, anche in Nazionale, ma è un piacere poterlo rivedere in Italia. Sperando, naturalmente, che i problemi fisici siano completamente superati.