Che sia tutto finito?

24.11.2014 00:00 di Marco Rizzo Twitter:    vedi letture
Che sia tutto finito?
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© foto di Luca Gambuti/Image Sport

Dopo la devastante sconfitta allo Juventus Stadium, il Parma esce con le ossa rotte dalla sfida interna con l’Empoli, vista come la partita del riscatto. La situazione dei gialloblu è ora drammatica e le prospettive per il futuro davvero nere.

Se la prima frazione di gioco viene considerata un segnale positivo, allora c’è ben poco da sperare. Il Parma ha anche provato a giocare, ma con scarsi risultati: Cassano non era pienamente ispirato e Belfodil, nonostante ci abbia provato, è un attaccante che ha smarrito da più di un anno la via del gol. Le ingenuità sono state pesanti, inutile negarlo: gli errori di Gobbi e Santacroce in occasione dei due gol toscani sono leggerezze grossolane, da scuola calcio livello esordienti, inimmaginabili in un match in cui ti giochi una buona fetta di stagione. Si può rimproverare anche la poca cattiveria di una squadra che dovrebbe giocare con uno spirito battagliero la gara per risorgere dalle macerie, ma ci sono forti mancanze strutturali nell’attuale organico. Se uniamo questo all’assenza ed instabilità societaria e alla componente infortuni, il cocktail finale è micidiale.

Da lì, infatti, sorgono i più tristi interrogativi sul futuro. A cosa aggrapparsi? La guida tecnica sostiene ancora una feroce determinazione per salvare questa piazza. La proprietà, invece, a parte comunicati vaghi e chissà quanto veritieri, appare sparita. Le colpe vanno distribuite e probabilmente così sarà fatto. Adesso, però, non contano lettere e parole che lasciano il tempo che trovano. Servono fatti, orgoglio, grinta e determinazione. Con quelli si può avere almeno la forza di provarci.