Capitano io ti credo, ma tutti i tifosi del Parma meritano di sapere dopo troppi anni di fango

13.04.2017 23:28 di  Simone Lorini  Twitter:    vedi letture
Capitano io ti credo, ma tutti i tifosi del Parma meritano di sapere dopo troppi anni di fango
© foto di Alberto Porti/ParmaLive.com

Io credo ad Alessandro Lucarelli, ciecamente. Se il mio "mestiere" fosse essere un tifoso, questo mi basterebbe. Devo però scindere la mia fede dalla mia professione, provare a farlo almeno e cercare di essere razionale. La conferenza stampa di oggi è stata confusa, dai toni accesi ma dagli scarsi contenuti: è arrivata la professione d'innocenza della squadra, importante e prevedibile, ma i numeri sono lì (da verificare, ma la presunta buona fede deve valere per ambo le parti), le segnalazioni sui social anche anche e non possono essere ignorati. Se anche solo dieci persone, cinque o addirittura una ha vinto cifre sostanziali scomettendo sul 2-0 dell'Ancona a Parma, questo fatto deve essere analizzato e non dimenticato. Anzi, da tifoso crociato io mi auguro che venga fatta chiarezza il più presto e il più a fondo possibile, per far sì che quest'ennesima ondata di fango venga spazzata via dalla squadra del mio cuore. Sin dalla mancata qualificazione in Europa infatti, del nostro amato club si parla solo ed esclusivamente per questioni negative. 

Mi auguro che questa sia l'ultima volta che tratto l'argomento, un po' perché ne ho repulsione, un po' perché non ho purtroppo le competenze e i mezzi per analizzarlo come vorrei. Mi sembrava però giusto aggiungere una piccola analisi a quanto scritto e accaduto ieri, anche perché fu proprio ParmaLive.com a denunciare per primo, per ovvi motivi, le tantissime segnalazioni arrivate dai social subito dopo la partita, e ad informare la società di quanto stava accadendo su Facebook e Twitter. I social sono mezzi pericolosi, spesso disinformati, senza dubbio. Ma il tam tam delle community virtuali non può essere ignorato, specie se si presenta con tanto di foto e l'esigenza di chiarezza su temi gravi e rilevanti.