C'è delusione, ma la situazione è recuperabile. Il grande equilibrio del campionato aumenta le chances di invertire la rotta

18.10.2017 21:50 di Giuseppe Emanuele Frisone   vedi letture
C'è delusione, ma la situazione è recuperabile. Il grande equilibrio del campionato aumenta le chances di invertire la rotta
© foto di Alberto Porti/ParmaLive.com

Quando le cose vanno male in una squadra di calcio (parliamo dal punto di vista dei risultati) diventa un gioco facile ergersi a fini conoscitori di sport, puntando il dito contro l'allenatore per i risultati sotto le aspettative e invocare l'esonero del mister. Se si prova a difendere l'allenatore, d'altra parte, si rischia di passare sovente per "avvocato delle cause perse": ritengo, personalmente, che situazioni del genere vadano analizzate più a fondo, per evitare di giungere a conclusioni affrettate. E' importante, quindi, soppesare le parole e valutare bene quello che vediamo.

D'Aversa è in discussione? Sì, sicuramente. Ma non lo è più di nessun altro allenatore, visto che il tecnico di una squadra è costantemente in discussione, e il suo lavoro è soggetto sempre a critiche ed analisi di vario genere. Nulla di nuovo dunque, e il nostro allenatore lo sa bene. Invocare l'esonero, dopo nove giornate, può però essere ancora affrettato, per il momento. I risultati sono soddisfacenti? Sicuramente no: c'è palesemente un problema offensivo, e c'è evidentemente anche un "problema Tardini", visto che stranamente il Parma è riuscito a vincere più spesso in trasferta che tra le mura amiche. Se però leggiamo le partite a 360 gradi, è anche vero che vediamo che il Parma ha effettivamente raccolto meno di quanto meritasse: anche la gara con il Pescara, ha sì palesato una squadra crociata non al massimo della brillantezza, ma che non mi è sembrato fosse inferiore agli abruzzesi.

Certo, un punto su cui diverse volte in conferenza stampa è intervenuto proprio lo stesso D'Aversa, è che in questo momento al Parma serve più cinismo, più cattiveria sotto porta: è lampante ad esempio che, nei primi 20' di sabato scorso, i crociati abbiano dominato. Il Pescara, peraltro, aveva compiuto un paio di svarioni difensivi piuttosto clamorosi, episodi di cui, però, gli emiliani non sono riusciti ad avvantaggiarsi. Se Baraye a tu per tu con il portiere avesse segnato, è evidente che la gara avrebbe assunto una piega diversa. Poi certo, parlare con i "se" e i "ma" è controproducente, e visto che "verba volant, scripta manent" a noi rimangono solo gli scripta, in questo caso i risultati sportivi. E va da sé che, alla luce di una campagna acquisti importante, i tifosi (e mi ci metto anche io) si aspettavano di essere nelle prime posizioni.

Quello che voglio dire è che il Parma sì, in parte ha deluso, ed è una squadra che ha dei problemi, ma al tempo stesso le occasioni per segnare arrivano. L'abbiamo visto persino nella sconfitta peggiore della stagione, lo 0-3 al Curi contro il Perugia: Rosati in quell'occasione ha fatto ottime parate, e anche a Palermo il Parma ha incontrato sulla sua strada un superlativo Pomini. Con due o tre punti in più, la situazione ci sembrerebbe diversa. Poi ripeto, i problemi ci sono e vanno assolutamente risolti: se gli attaccanti si sbloccassero, però, ci sarebbe un peso psicologico in meno, e allora il Parma potrebbe finalmente tornare a marciare.

Insomma, la delusione c'è, non lo nega nessuno, ma è ancora una situazione recuperabile, e penso che D'Aversa meriterebbe ancora un po' di fiducia. Di certo, ad aiutare il mister c'è il grande equilibrio del campionato: per ora non c'è un dominatore assoluto e la vetta non è poi lontana (ancor meno il secondo posto, che significherebbe promozione diretta). Se poi le prime continuano a togliersi punti a vicenda, al Parma basterebbe intraprendere un piccolo filotto di vittorie per tornare protagonista. Serve, insomma, continuità: quella continuità che potrà arrivare grazie ai gol degli attaccanti. Magari, ci auguriamo, proprio a partire dalla gara con la Virtus Entella. Gara casalinga, è bene da specificare: una gara da vincere per abbattere anche il tabù del Tardini.