Allarme gialloblù, ma tempi e conformazione della rosa devono far riflettere. Baraye mezzala, siamo sicuri? Forse si aspetta il mercato...

29.08.2016 21:29 di Simone Lorini Twitter:    vedi letture
Allarme gialloblù, ma tempi e conformazione della rosa devono far riflettere. Baraye mezzala, siamo sicuri? Forse si aspetta il mercato...
© foto di ParmaLive.com

Gioco? Inesistente. Debutto? Da dimenticare. Ridimensionamento? Possibile. Ma attenzione, siamo ad agosto, e i campionati si vincono a maggio, come sempre. Insomma, se la gara col Modena è stata parecchio brutta e ai punti la vittoria l'avrebbero meritata senza ombra di dubbio i padroni di casa, le attenuanti generiche e non, in casa Parma, restano. La manovra brillante non è mai stata un marchio di fabbrica del Parma apolloniano, mentre lo sono stati solidità, cinismo, accortezza massima quando c'è da difendere, capacità di soffrire e fare male quando ce n'è la possibilità. Ma riflettiamo anche su quello che la società ha costruito in estate, senza chiedere la testa del mister alla prima difficoltà: personalmente, aggiungo, mi ha stupito leggere su forum e gruppi Facebook, tifosi talmente furiosi da esigere l'allontanamento di un signore che tre mesi fa ha vinto un campionato. Ma il tifo è così, la razionalità lascia ben presto spazio all'istinto, ed è bello anche per questo. 

Non si può tuttavia ignorare la conformazione di questo Parma 2016-17 e delle varie formazioni messe in campo da Apolloni (o Campedelli, che ne faceva le veci sabato scorso): Zommers; Benassi, Lucarelli, Coly; Garufo, Baraye, Miglietta, Scavone, Nunzella; Nocciolini, Evacuo è stata l'ultima. Ben otto giocatori su undici superano il metro e ottanta, una tipologia di fisico che normalmente esige un certo numero di gare prima di dimostrare brillantezza ed una certa dose di prontezza di riflessi. Magari si può riflettere se questa fosse la formazione giusta col modulo giusto, ma entriamo in un discorso molto diverso e complesso. Aspettiamo però la forma migliore prima di giudicare quando acquistato in estate. 

Ragioniamo un attimo anche sulla fase offensiva ducale, piuttosto arida sia contro il Modena che col Pro Piacenza, quando solo un generoso rigore aveva fatto andare al tiro indisturbato Calaiò: Melandri, il più guizzante della compagnia, non vede campo da un mese e persino Corapi è stato momentaneamente "panchinato". Scelte particolari quando il calendario segna agosto, le gambe non girano e c'è bisogno del guizzo del singolo per risolvere la partite, ma anche la singola azione. Lo si è visto in un paio di galoppate dello stesso Ciccio, lo si è visto nella spettacolare rovesciata esibita da Yves Baraye, certamente il gesto tecnico più bello dell'intera scorsa gara. La domanda è lecita: siamo sicuri che il senegalese debba obbligatoriamente giocare mezzala? (specie in assenza di Calaiò, aggiungo io)

Magari, ci penserà il mercato: non è infatti una novità la ricerca spasmodica di un colpo da novanta per la metàcampo ducale. Sarà una mezzala e dovrà avere certe caratteristiche, inutile prendere tanto per prendere, come sarebbe stato con Casiraghi, tanto per fare un esempio. Una mezzala e non un regista, un giocatore in grado di portare gol pesanti e movimento perpetuo alla ricerca dello spazio o del pallone: forse, con un innesto del genere, il senegalese potrà essere utilizzato più avanzato e tornare ad essere l'incubo delle difese avversarie.