Milan-Lazio 3-1: l'era Inzaghi parte nel migliore dei modi

02.09.2014 20:00 di Riccardo Zucchi Twitter:    vedi letture
Milan-Lazio 3-1: l'era Inzaghi parte nel migliore dei modi
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© foto di Daniele Mascolo/Photoview

Spesso nel calcio si sottolinea come la differenza non venga fatta dal singolo ma dalla squadra. Ecco in casa Milan ora come ora questo detto vale parzialmente, visto che il tecnico Inzaghi sembra aver rivitalizzato una squadra, ripristinando alcuni valori che si erano un po' persi nello spogliatoio negli ultimi anni e creando un gruppo che rema tutto nella stessa direzione. E' questo quello che evidenzia la prima partita del Milan in stagione dove è arrivata una vittoria per 3 a 1 contro la Lazio. Un successo arrivato grazie ad una squadra che si è difesa in maniera perfetta, per almeno 60 minuti, rimanendo letale nelle ripartenze con gli esterni Honda e El Shaarawy. Proprio da una combinazione dei due, arriva il vantaggio dei rossoneri dopo soli 8 minuti con El Shaarawy che di esterno serve in area tutto solo il giappnese, in grado di siglare il primo gol stagione del Milan. Complice il vantaggio, la squadra di casa preferisce sfruttare le ripartenze lasciando il pallino del gioco alla Lazio, la quale però non riesce mai a creare pericoli alla difesa milanista nel primo tempo. Il copione non cambia nella ripresa con la squadra di Pioli che prova a schiacciare il Milan nella propria area di rigore ma a colpire è nuovamente la formazione di Inzaghi, in contropiede con Abate che serve a Muntari il pallone del 2 a 0. Tempo otto minuti e arriva anche il 3 a 0 grazie a Menez, schierato nel ruolo di finto centroavanti, che realizza un calcio di rigore. Fino a quel momento la partita del Milan sarebbe perfetta ma la situazione cambia drasticamente un minuto dopo quando Alex, ottimo fino a quel momento, nel tentativo di anticipare Djordjevic realizza un autogol. Da lì inizia una nuova partita con la Lazio che prende coraggio mentre il Milan, complice un calo fisico, soffre. Inzaghi inserisce Armero trasformando la squadra dal 4-3-3 ad un mascherato 3-4-3 difensivo. La squadra rossonera però nonostante la sofferenza riesce a mostrare il carattere difendendo il risultato, con Diego Lopez che proprio all'ultimo minuto evita il gol del 3 a 2 parando un rigore a Candreva. 

Il motivo tattico - Più che il 4-3-3 scelto come modulo da Inzaghi, a colpire nel match contro la Lazio è stato l'atteggiamento della squadra, con tutti i giocatori che difendono per poi colpire in contropiede, complici anche le amnesie difensive della Lazio. Nel momento di difficoltà poi Inzaghi è stato bravo a coprirsi inserendo Armero nella linea dei centrocampisti trasformando di fatto la difesa da 4 a 5 con Armero e Abate sugli esterni e Alex, Zapata e Bonera al centro. 

L'uomo del momento - El Shaarawy e Honda hanno cominciato la stagione sicuramente in maniera positiva e con grande voglia di mettere alle spalle la stagione scorsa. Ma l'uomo del momento in casa Milan siede in panchina: Filippo Inzaghi sembra aver trasformato radicalmente la squadra, ripristinando il concetto di gruppo che si era un po' perso negli ultimi anni,  
 
Le assenze - Contro il Parma domenica 14 Inzaghi potrà contare sicuramente sui rientri di Mexes e De Sciglio, che avevano saltato la prima giornata per squalifica, ai quali si aggiungeranno i nuovi acquisti Van Ginkel, Torres e Bonaventura. In dubbio invece la presenza di Pazzini, che ha saltato la sfida contro la Lazio per un problema muscolare ma che sulla carta, sfruttando anche la sosta per la Nazionale, dovrebbe poter recuperare. Chi invece sicuramente non ci sarà è Montolivo che non rientrerà in campo prima di novembre, dopo l'infortunio subito poco prima dei Mondiali 
 
La classifica - Guardare la classifica dopo una sola giornata è del tutto inutile e fine a se stesso. Al momento comunque i rossoneri, grazie alla differenza reti, sono primi in classifica e se vale il detto chi ben comincia è a metà dell'opera, sicuramente c'è da essere ottimisti per il futuro. Per il Parma, guardandola dal lato opposto, subito la chance di agguantare l'avversario, con un successo interno.