Maceratese, dietrofront della cordata romana: "Grave clima intimidatorio, gettiamo la spugna"

30.03.2017 14:51 di Vito Aulenti Twitter:    vedi letture
Maceratese, dietrofront della cordata romana: "Grave clima intimidatorio, gettiamo la spugna"
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© foto di Luca Marchesini/TuttoLegaPro.com

Proprio quando sembrava tutto fatto per il passaggio di proprietà della Maceratese, prossima avversaria del Parma, c'è stato il clamoroso dietrofront della cordata romana, spiegato in una nota da Marco Fantauzzi e Luca Macaluso: "Il grave clima intimidatorio creato ad arte non si sa da chi, forse dai soliti noti che non vogliono fare emergere la città di Macerata, almeno sul piano calcistico, è riuscito per il momento a fermare le intenzioni di due uomini coraggiosi che avevano in progetto l’acquisizione della società calcistica locale. - si legge sull'edizione online del Resto del Carlino - Di fronte alla incessante tempesta denigratoria scatenata nei loro confronti e strumentalmente accompagnata da gesti palesemente intimidatori, che hanno sfiorato la violenza fisica, hanno deciso di gettare la spugna. La cordata romana ha deciso di rinunciare per il momento all’acquisto della Maceratese. Una decisione sofferta e allo stesso tempo costretta. Da chi? Questa è una riflessione che giriamo volentieri ai cittadini della provincia marchigiana.

Indagassero loro chi sono i veri artefici di questo fallimento. Fantauzzi e Macaluso hanno commesso un errore di valutazione: la buona fede calcistica e il sogno di costruire a Macerata quello che Ranieri ha fatto a Leicester. E invece hanno trovato un ambiente ostile, un clima intimidatorio, una situazione gestionale sull’orlo del fallimento, una politica locale avvelenata, informazioni gestionali oscure, garanzie ridotte al lumicino e soprattutto tutti coloro che avrebbero dovuto essere terzi in questa vicenda, pienamente coinvolti al limite del paradosso. Si è detto di tutto. Anche chi dovrebbe assumere un comportamento super partes ha definito i due pionieri come mafiosi. Non un addio ma un arrivederci al sogno di poter condurre una realtà provinciale a tentare di entrare tra le grandi del calcio o almeno di costruirne solide basi".