Amarcord - Il Divin Codino compie 50 anni: nel '97 fu vicinissimo al Parma

18.02.2017 10:10 di  Giuseppe Emanuele Frisone   vedi letture
Amarcord - Il Divin Codino compie 50 anni: nel '97 fu vicinissimo al Parma
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© foto di Federico De Luca

Compie oggi cinquant'anni uno dei campioni più geniali e più amati della storia del calcio italiano, quel Roberto Baggio che tutti gli appassionati di questo sport hanno potuto ammirare sui rettangoli verdi con le maglie di Vicenza, Fiorentina, Juventus, Milan, Bologna, Inter, Brescia, oltre ovviamente a quella della Nazionale. Genio e sregolatezza, classe sopraffina, talento incredibile, e anche un Pallone d'Oro in bacheca, conquistato ai tempi della Juventus. Gioie ma anche dolori, come il rigore sbagliato nella finale di Pasadena a USA '94 contro il Brasile, un errore che ancora oggi tutti gli appassionati ricordano. Tutto questo è stato il campione di Caldogno che, tra l'altro, è stato vicinissimo anche a vestire la maglia del Parma, di cui pure fu grande avversario.

Riavvolgiamo dunque il nastro della nostra memoria storica sino all'estate del 1997, quando Baggio è in rotta con il Milan dopo una stagione fallimentare e dopo grandi contrasti con il tecnico dei rossoneri Arrigo Sacchi, peraltro già ct azzurro nel sopra menzionato Mondiale del '94. Sulla panchina dei rossoneri torna Fabio Capello, ma non sembrano esserci progetti per Baggio, ormai trentenne: si avvicinano i Mondiali del '98, e il fantasista ha bisogno di una nuova piazza da cui ricominciare. Sembra allora fatta per il suo passaggio al Parma: Tanzi e Berlusconi si accordano per una cifra di 3,5 miliardi di lire e uno stipendio di 2,5 miliardi all'anno al giocatore. Il Parma, all'epoca, aveva appena salutato Zola (altro giocatore dal talento immenso), passato agli inglesi del Chelsea, ma il mister Carlo Ancelotti si mette di traverso per l'affare Baggio, perché ritiene che il Divin Codino non possa rientrare nei suoi piani tattici. Il trasferimento fu osteggiato anche dall'attaccante gialloblu Enrico Chiesa, che minacciò di trasferirsi all'estero in caso di arrivo di Baggio. Con il senno di poi, lo stesso Ancelotti si pentì, come scrisse nel suo libro "Preferisco la Coppa", ma è anche vero che i tifosi gialloblu poterono continuare così ad assistere alla coppia Chiesa-Crespo, una delle più ricordate e decorate di tutti gli anni Novanta. Il mancato arrivo di Roby, peraltro, portò anche al licenziamento del ds ducale Riccardo Sogliano (padre di Sean Luca Sogliano, attuale ds del Bari). Tornando a Baggio, l'asso di Caldogno si accorderà quindi con il Bologna e, protagonista di una stagione incredibile (condita da 22 reti in 30 presenze) trascinerà i suoi in Coppa UEFA e si meriterà la convocazione al Nazionale francese, altra pagina amara per la maglia azzurra. Ma questa è un'altra storia.

Indimenticabile, poi, il gol numero 200 di Roberto Baggio in Serie A, segnato proprio al Parma con la maglia del Brescia, allo stadio Tardini. Il match finì 2-2, e tutto lo stadio si riunì in un applauso all'unisono per il Codino, dimostrando ancora una volta tutto l'amore nutrito dal popolo calcistico italiano verso il campione vicentino.

Ci sono altri ricordi che legano Baggio al Parma, ma valeva la pena ricordare, in questo giorno speciale, come questo grande campione fu per qualche ora, anche se solo virtualmente, un giocatore gialloblu. Da parte nostra, vanno i nostri migliori auguri di buon compleanno a questo splendido e immortale campione.